TOUR DELLA BESSANESE

Ritratto di vittorio beltrame
vittorio beltrame
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1° giorno.

Parcheggiata l’auto al pian della Mussa imboccare a sx la strada sterrata e, attraversata la Stura su un ponte di legno, costeggiare l’Alpe Venoni, caratteristica bergeria protetta da un curioso roccione.
Il sentiero (EPT222) prosegue lungo la parte bassa del Canale delle Capre per presto svoltare a sinistra e, con molti tornanti, prendere rapidamente quota. A circa 2300 mt si raggiunge il Pian dei Morti, ampia sella erbosa dove lo sguardo si allarga su tutto il Pian della Mussa e sul resto del percorso.
Lasciare sulla destra il sentiero EPT223 che conduce al Pian Gias e, dapprima in diagonale poi con ampi tornanti raggiungere la base di una paretina rocciosa dove è attrezzata una zona per l’arrampicata.
Il sentiero la evita spostandosi sulla destra, supera alcuni facili gradini rocciosi attrezzati con mancorrenti di corda, ed entra in un canalone molto ampio che senza difficoltà conduce ad un colletto dal quale è già possibile vedere il rifugio.
Percorrere l’ultimo tratto pianeggiante per giungere in pochi minuti al rifugio in posizione panoramica sull’ampia conca del Crot del Ciaussinè e le vette circostanti (ore 2,00-2,30).

Tour della Bessanese

1 Tappa : R. Gastaldi, Lago della Rossa, Colle Altare, R. Cibrario.

Dislivello: 550 m. in salita, 600 m. in discesa
Durata: 3,5/4 ore
Distanza: 7,5 Km

Seguire il sentiero che parte dal rifugio e scende a S verso l'uscita della conca del Crot del Ciaussine, in direzione di una cascatella formata dal rio che scende dalla conca sottostante la Cresta Del Fort.

Attraversato il torrente che scorre nel piano, il sentiero sale percorrendo il pendio erboso e detritico tra la cascata e le pareti di Rocca Affinau.
Dopo una breve salita, si arriva al bivio per il colle d’Arnas; la traccia del Tour ignora questa indicazione e segue le tracce di sinistra che aggirano Rocca Affinau mantenendosi nel vallone alla sua sinistra (direzione S e poi SO). Con alcune ripide svolte, con lo sfondo della vetta della Croce Rossa, il sentiero porta ad una conca dove s’incontrano alcuni laghetti di fusione, raggiunti i ripidi pendii detritici che chiudono a sud la conca, una breve traccia ben segnalata, li risale con una diagonale verso sinistra portando direttamente al Collarin d’Arnas (2850); ottimo punto panoramico impreziosito dal vicino laghetto del Collarin.

Il sentiero prosegue obliquamente in direzione S verso il Lago della Rossa; la discesa avviene su rocce montonate sino a raggiungere la diga (2690 mt.). Poco prima della diga, sulla sinistra del sentiero sorge il confortevole bivacco San Camillo, che dispone di venti posti letto.
Attraversare la diga, seguire lo sterrato che circonda il lago e poi voltare a sinistra. Guadare un ruscello su delle pietre scistose e riprendere il percorso sulla sulla lato sinistro idrografico e procedere verso il fondo della conca glaciale. Salire una rampa che comincia all’altezza di una cascatella e che, con un facile percorso, conduce al colle Altare (2962 mt.).
Dal colle seguire verso SE la traccia che porta ad un evidente e ampio canale nel quale, mantenendosi sempre sul lato destro e alternando falsopiani a ripidi pendii si scende ad un pianoro costellato di pozze d’acqua e delimitato in direzione ovest dal Lago di Peraciaval. Il sentiero ben segnato prosegue in direzione S, attraversa il ripiano e si porta sopra alla balza che domina il lato nord del Piano del Sabiunin, da dove, con pochi ripidi tornanti si raggiunge il Rifugio Cibrario.

2 Tappa: Rifugio Cibrario, Colle Sulè, Colle Autaret, Vallone della Lombarda, Rifugio Avérole

Dislivello : 900 m. di salita, 1300 m. di discesa
Durata : 6 -7 ore
Distanza : 15 Km

Dal Rifugio si attraversa in direzione ovest il Pian dei Sabiunin per raggiungere la morena dove ha inizio la ripida traccia che risale verso Sud i 300 mt di dislivello che portano al bacino glaciale di quello che fu il ghiacciaio Bertà (2900 mt.), ormai ridotto anch’esso ad una morena solcata da rari nevai.
Con un percorso in leggerissima salita si percorre il piano mantenendosi a ridosso delle balze rocciose che scendono da Testa Sula.; alcune svolte portano direttamente al Colle Sulè (3073 m.) dal quale, guardando a O, sono ben visibili la forma triangolare di Point Costan con il colle d’Autaret alla sua destra ed il valloncello, dove scorre l’emissario dei laghi orientali di Autaret, nel quale si svolge la parte intermedia del percorso.
Dal colle la traccia scende su un ripido pendio di sfasciumi per circa 100 m.; la pendenza quindi degrada e si prosegue su pietraia sino a quota 2800 circa dove, nei pressi di un masso ben visibile, si abbandona il sentiero che scende a Colle Spiol e si risale (palo indicatore) per circa 30 m. verso un colletto oltre il quale si trova un laghetto di fusione.

Aggirare la pozza sul lato sinistro su comode balze e proseguire, sempre in direzione O, su tratti erbosi per poi svoltare a S per tracce di sentiero sino ad incrociare un evidente mulattiera militare lastricata.

Risalire verso destra la mulattiera in direzione O sino ad una dorsale dalla quale è visibile un laghetto presso il quale si nota il nudo edificio dell’ex rifugio Moise, una vecchia casermetta della guardia di frontiera.
Dal retro dell’edificio si prosegue con evidente mulattiera verso i laghi orientali che si lasciano a distanza sulla destra. All’altezza dell’emissario del lago occidentale di Autaret si incrocia il sentiero proveniente da Malciaussia.
Proseguire su sfasciumi sino a raggiungere il Colle dell'Autaret (3072 m).
Dal Colle scendere il ripido fronte morenico con una diagonale in direzione N e proseguire con pendenza costante a mezza costa fino ad incrociare il Torrent de la Lombard che si attraversa grazie ad un comodo passaggio su tubi di cemento. (2530 m ).

Proseguire sulla riva sinistra orografica sino a quota 2450 dove, poco prima della Cabane des Bergers, il percorso svolta a destra abbandonando il sentiero principale per scendere in direzione di una passerella che riporta sulla sponda destra del torrente.
Passato il ponte, il sentiero sale leggermente sino al Pas de la Mule da cui ridiscende al Plan de Revallon in direzione del già visibile Refuge d’Averole che si raggiunge in pochi minuti risalendo il pendio sino ad incrociare il sentiero del Col d'Arnès del quale si percorrono verso sinistra gli ultimi metri..

3 Tappa : Rifugio Avérole, Passo del Collerin, Ghiacciaio di Pian Gias, Rifugio Gastaldi.

Dislivello: m. 1100 di salita e m. 650 di discesa
Durata: 5/6 ore
Distanza: 9 Km

Il sentiero inizia dietro al Refuge d’Avérole, dove si trovano i ruderi della vecchia costruzione, e risale in direzione NE il pendio erboso superando con ripide svolte una balza oltre la quale si avvicina alla destra orografica del rio Ruisseau du Veillet che segue fin verso quota 2600 dove, all’altezza di una morena frontale ben evidente, piega verso destra attraversandolo.

Il sentiero prosegue in direzione E-NE e risale la morena sino a raggiungere una piccola balza di gradoni rocciosi (mt 2850) dove, puntando a N ripassa sulla riva destra del torrente; quest’attraversamento può richiedere qualche attenzione in caso d’ingrossamento del rio, es. in caso di pioggia recente o disgelo. La traccia riprende la direzione NE e risale la dorsale su terreno morenico molto ripido sino a raggiungere la conca sovrastata in alto dai resti del Ghiaccialo Des Grandes Pareis, qui la traccia di sentiero scompare nel Clapier Blanc (3030 mt.)

Guardando in direzione N si nota una sella dietro alla quale spunta la parte sommitale dell’Albaron; per raggiungerla, il percorso prosegue dapprima in leggera salita mantenendo la direzione N-NE sino a quota 3100, poi si abbassa leggermente in una conca in direzione di alcune balze scistose, e compie quindi un arco a N-NO che porta verso la sella. In questo tratto il percorso migliore va scelto in base alle condizioni d’innevamento affidandosi in ogni caso ai segnavia dipinti sulle rocce; i segnavia, al fine di risultare sempre visibili, sono a volte posizionati molto in alto sui massi.

Raggiunte le balze, la traccia ridiventa visibile e risale il pendio alla sinistra dell’evidente triangolo nevoso che viene attraversato nel piano alla sua sommità. I segnavia portano alla cresta di scisti che costeggia la punta Audras e la seguono per circa 150 mt per poi abbassarsi leggermente, sempre sul versante francese riportandosi a quota 3200 a raggiungere Il Passo del Collerin, ben segnalato da pali indicatori in legno.
Qui, (foto 8 ) ha inizio la discesa sul versante italiano che avviene su un ripido pendio di detriti instabili; la discesa che in assenza di neve non presenta particolari problemi, in caso di neve gelata o misto può invece rivelarsi impegnativa (picozza e ramponi possono risultare utili).
Il ripido canale scende per circa 200 mt e porta al ghiacciaio di Pian Gias (3000 mt). Con le dovute attenzioni è possibile avanzare senza ramponi su questo ghiacciaio non troppo scosceso e perlopiù coperto di detriti prestando sempre, specialmente in caso di nebbia, la massima attenzione ai segnavia sui massi

La traccia di discesa continua al centro del pendio mantenendosi alla destra orografica del torrente che emerge dal ghiacciaio sino ad incontrare i massi sotto la cresta delle Rocce delle Russe (2800 mt); qui attraversa il torrente e lo fiancheggia seguendo la morena in discesa sino ad incontrare le tracce del sentiero per la Ciamarella dove riattraversa il torrente riportandosi sulla riva destra (2660 mt) riprendendo le caratteristiche di sentiero. Raggiunto il palo indicatore, il percorso abbandona il sentiero che scende al Pian della Mussa e segue sulla destra la traccia che con un percorso a saliscendi a mezzacosta in 30 minuti porta al rifugio Gastaldi.

Tour bellissimo, tra Italia e Francia, servito da tre ottimi rifugi.